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Ricette di trippa dagli Stati Uniti
Collana Troppa Trippa

Indro Neri

Seattle : Aerostato, 2018 55 p. : ill. ; 21 cm.

Collocazione: MSC A XXI 15(6)

Se guardiamo al continente americano nel suo insieme ed alle ricette di trippa che qui si trovano, va detto che i piatti della bilancia non sono proprio in perfetto equilibrio: mentre si può affermare senza tema di smentita che la trippa è parte integrante della cultura gastronomica sudamericana, presente in quasi ogni ristorante che si rispetti, negli Stati Uniti quando si tratta di gustarla oggi, va cercata col lumicino. Le frattaglie in genere – trippa, fegato, e lingua in primis – nella seconda metà del ventesimo secolo vennero infatti negativamente associate allo strato sociale più povero della popolazione, quello degli immigranti europei, indistintamente assimilati alle ricette dei piatti facenti parte del proprio bagaglio etnico. Nel dopoguerra si cercò di rivalutare le frattaglie etichettandole con l’eufemismo di “variety meats” (“carni varie”) ma le nuove generazioni si mantennero a debita distanza da questi ingredienti, il più delle volte rinnegandoli nella speranza di integrarsi più velocemente nella società americana. Poco aiuta che negli U.S.A. vi sia addirittura un giorno dedicato ai festeggiamenti della “Philadelphia pepper pot soup”, la zuppa di trippa che ha rincuorato e rifocillato i soldati durante la guerra di indipendenza dalla Gran Bretagna (nazione alla quale gli americani devono se non altro un ringraziamento per aver introdotto la trippa in salamoia). Ciò nonostante tutto in questo nuovo Quaderno di TroppaTrippa.com di ricette deliziose ce ne sono davvero per tutti i gusti, ricette che hanno attraversato l’oceano con le ondate di profughi in cerca di fortuna nel Nuovo Mondo, ma anche prima con i conquistatori ed i colonizzatori, e le cui preparazioni si sono poi felicemente sposate con gli ingredienti locali. Non manca un intero capitolo dedicato alle ricette di trippa dei nativi americani, che prima dell’arrivo dei cowboy, già la gustavano – ci piace pensare, pacifici – nelle praterie.

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