23/03/2017

1859 SULLA VIA DELLA SETA. RACCONTO DI UN'ECCEZIONALE SPEDIZIONE IN CINA

Eccezionale convegno e mostra di fotografie della metà dell’800 sulla via della seta in Cina, mai esposte finora

Nel 1859, quando l’epidemia della “pebrina” stava già devastando da alcuni anni i raccolti di bozzoli dell’Europa mediterranea, partirono per la Cina due grosse spedizioni di setaioli italiani, dotate di cospicui mezzi finanziari e appoggiate da Governi e dal fior fiore dell’élite economica italiana e francese legata alla seta. Una era guidata da due notabili friulani, distintisi nei fatti del ’48, Gherardo Freschi e Giovan Battista Castellani, entrambi sericultori esperti, l’altra era nelle mani del lombardo Carlo Orio. L’obiettivo era di raccogliere, selezionare e portare in Europa un massiccio quantitativo di uova di bachi da seta (il “seme-bachi” nel gergo di allora). Si sperava così di poter almeno arginare, ricorrendo alle immense produzioni seriche della Cina, la “dominante malattia” in Europa e far ripartire in pieno la produzione nostrale: l’Italia era allora il secondo esportatore mondiale di filo di seta dopo la Cina.

I risultati, nonostante l’enorme impegno, furono assai deludenti e costrinsero entro poco tempo a rivolgersi al Giappone, ma sul piano scientifico e conoscitivo si raggiunse un risultato di assoluto rilievo. Castellani infatti, per rispondere alle preoccupazioni degli europei sull’adattabilità o meno delle razze di bachi cinesi ai nostri climi e alle nostre metodiche di allevamento, si recò nel cuore del più quotato distretto cinese per produzioni di qualità e vi risiedette per oltre sei settimane, portando avanti, dalla nascita dei bachi alla composizione e raccolta dei bozzoli, due serie di allevamenti comparativi, la prima all’italiana, da lui personalmente curata assieme ai suoi collaboratori, ed una alla cinese, con personale locale. Di questo esperimento, mai tentato in precedenza in Cina, Castellani tenne un accurato diario arricchito da decine e decine di annotazioni su pratiche, usi, abitudini, peculiarità della sericoltura locale oltreché sulle più frequenti infermità dei bachi e sui sistemi cinesi di prevenzione. Lo studio venne pubblicato al rientro, nel 1860, a Firenze con il titolo “Dell’allevamento dei bachi da seta in Cina, fatto ed osservato sui luoghi”, un testo di oltre 200 pagine con otto tavole incise di cui alcune ricavate da originali fotografici ripresi da Giacomo Caneva, padovano, uno dei maggiori fotografi italiani della metà dell'Ottocento che aveva partecipato alla spedizione.

Una copia del testo di Castellani fu presentata e descritta nel 2012 al Direttore del China National Silk Museum di Hangzhou, il Dr. Zhao Feng, che ne apprezzò immediatamente l’importanza, soprattutto per quel che riguardava la conoscenza minuta di pratiche sericole del passato in una zona così importante. Si decise pertanto, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze storiche, geografiche e dell'antichità - DISSGeA dell’Università di Padova, di procedere alla traduzione in inglese e in cinese del testo, sotto la supervisione del Prof. Claudio Zanier (Università di Pisa).  Nel frattempo, per fortunata e straordinaria coincidenza, sono apparse sul mercato delle foto antiquarie, alcune decine di originali di Caneva fatte in quel suo viaggio in Cina, originali che si credevano ormai del tutto dispersi. Acquistate in buona parte da un collezionista trevigiano, Giuseppe Vanzella, sono state generosamente messe a disposizione per poter essere inserite nel volume che si andava pubblicando. Ora saranno presentate per la prima volta nella mostra a "La Vigna", che accompagnerà la presentazione del volume del Castellani nella versione sino-inglese, apparsa nella primavera del 2016, edita da una delle maggiori case editrici universitarie della China, la Zhejiang University Press, che, a sua volta, verrà presentata al pubblico italiano per la prima volta a Vicenza. Il tutto arricchito da un’esposizione di volumi sulla seta appartenenti al ricco patrimonio della Biblioteca.

La mostra rimarrà aperta fino al 21 aprile con i seguenti orari: da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 13.00

LOCANDINA EVENTO

 

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