26/09/2021

PROSECCO: DOVE TUTTO EBBE INIZIO

Dai documenti storici della biblioteca “La Vigna” ad altre curiosità di questo vino conosciuto in tutto il mondo

Nell’ambito del ViWine Festival 2021, che si terrà a Vicenza in Piazza dei Signori dal 24 al 26 settembre, la Biblioteca Internazionale “La Vigna”, un unicum a livello mondiale per le collezioni librarie antiquarie su viticoltura ed enologia, sarà ospite di Coldiretti Vicenza per un interessante incontro culturale. Domenica 26 settembre alle ore 16.00, nella splendida cornice della Loggia del Capitaniato, il prof. Mario Bagnara, consigliere scientifico de “La Vigna”, parlerà del Prosecco nella letteratura, a partire proprio dai documenti storici conservati in Biblioteca. Verrà presentata in particolare un’originale e curiosa opera stampata a Venezia nel 1754, “Il Roccolo: ditirambo di Aureliano Acanti Accademico Olimpico Vicentino”, dove vengono tessute le lodi del Prosecco e degli altri vini vicentini. L’autore, Valeriano Canati, più noto con l’anagramma di Aureliano Acanti, fu un letterato e accademico olimpico, nato a Vicenza nel 1706 e ivi morto nel 1787 nella casa dei Padri Teatini nel cui ordine, già sacerdote, era entrato nel 1735.

Composto in onore del conte Gelio Ghellini in occasione del matrimonio della figlia Elena con il conte Simandio Chiericati, “Il Roccolo” è sempre stato apprezzato non solo dai letterati per la sua valenza poetica, ma anche dagli enologi per l’importante apporto fornito allo studio della vitivinicoltura che nel secolo successivo avrebbe avuto notevole sviluppo a livello italiano ed europeo.

Con i suoi 1700 versi è un inno agli oltre trenta vini prodotti nel vicentino dei quali vengono esaltati i sapori, descritte le suggestive zone di produzione, prevalentemente collinari, e ricordati gli appassionati proprietari delle tenute dove, oltre a coltivare i vari vitigni, nei punti più panoramici si sono costruiti le loro splendide residenze.

Benemerito fautore di questo “vasto giardino” è Bacco che nel suo lungo peregrinare, dopo aver fatto rifiorire Firenze e la Toscana, come aveva cantato Francesco Redi nel suo Bacco in Toscana, trova definitivo e gratificante riposo nel territorio vicentino, appagato dall’amore della ninfa Calidonia (da cui il toponimo Caldogno) e dalla bellezza del paesaggio.

Due sono le ristampe anastatiche dell’opera pubblicate a cura della Biblioteca Internazionale “La Vigna”. L’edizione del 2011 riporta anche un interessante studio di Antonio Calò e Angelo Costacurta.

- Il roccolo: ditirambo / di Aureliano Acanti [i.e. Valerio Canati], Vicenza: Amministrazione provinciale, 2001.

- La modernità del pensiero vitivinicolo di Aureliano Acanti nel Roccolo ditirambo (1754) / Antonio Calò, Angelo Costacurta, Vicenza: Biblioteca internazionale La Vigna, 2011.

 

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