23/10/2025
LE SFIDE STRATEGICHE PER IL VINO ITALIANO

Il comparto vitivinicolo italiano è stato protagonista della prima edizione verticale del Food Industry Monitor (FIM) - l’osservatorio sulle performance delle imprese italiane del food & beverage, realizzato da Ceresio Investors in collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (UNISG)– nel convegno tenutosi presso la Biblioteca Internazionale La Vigna di Vicenza con il patrocinio di Confindustria Veneto.
- Leadership italiana nei volumi, ma non nel valore: l’Italia esporta più vino di ogni altro Paese (21,8 milioni di ettolitri nel 2024), ma il prezzo medio per litro è significativamente più basso di quello francese.
- Crescita costante, ma differenziata: il comparto ha registrato una crescita media annua dell’export del 4,8% tra il 2019 e il 2024, con una redditività commerciale (ROS) del 5,9%. Tuttavia, le performance variano significativamente tra modelli di business, con i trader che mostrano i margini più elevati.
- Internazionalizzazione ancora limitata: nonostante il 28% dell’export sia diretto agli USA solo poche aziende controllano direttamente la loro distribuzione. Questo evidenzia una vulnerabilità strategica rispetto alle politiche doganali e alle dinamiche geopolitiche.
EVOLUZIONE DEL SETTORE VITIVINICOLO ITALIANO E PERFORMANCE DELLE IMPRESE VINICOLE ITALIANE
Nel 2024, il valore del mercato globale del vino ha raggiunto 88,4 miliardi di euro. L’Italia si conferma il maggior eproduttore mondiale in termini di volumi e il secondo in valore (16 miliardi di euro) dopo la Francia (33 miliardi di euro) principali produttori mondiali con 16,1 milioni di ettolitri, dietro alla Francia (33,3 mln hl).
Nel 2024, l’export del vino italiano ha raggiunto 8,1 miliardi di euro, con una crescita media annua del 4,8% tra il 2019 e il 2024. Gli Stati Uniti rappresentano il principale mercato estero, con una quota del 28% sul totale esportato. Il prezzo medio per litro esportato per il vino italiano resta significativamente inferiore rispetto ai competitor francesi
L’analisi di bilancio su 165 imprese vinicole italiane evidenzia una crescita dei ricavi del +2,5% nel 2024, con una redditività commerciale (ROS) del 5,9% e un ROIC medio del 5,3%. Il tasso di indebitamento si mantiene sotto controllo (1,04), segnalando una buona solidità finanziaria.
L’analisi per cluster di aziende omogenee per tipo di business model adottato evidenzia che Il cluster dei trader emerge come il più redditizio, con un ROIC medio 2020–2024 del 8,96%, superando produttori integrati (le aziende vitivinicole) e cooperative. Questo dato suggerisce una trasformazione strutturale del settore, dove la capacità di presidiare i mercati e gestire la distribuzione diventa centrale rispetto al focus sulla produzione agricola.
Come sottolinea Carmine Garzia, Professore di Management e responsabile scientifico del FIM:
“Il comparto vino italiano ha bisogno di un salto strategico: non basta più esportare bottiglie, serve esportare valore, cultura e modelli produttivi. La sfida è passare da una logica di volume a una logica di posizionamento.”
TAVOLA ROTONDA E CONFRONTO TRA ESPERTI
La giornata si è conclusa con una tavola rotonda moderata dal Prof. Michele Fino (UNISG), con la partecipazione di:
- Luca Giavi, Direttore Generale, Consorzio DOC Prosecco
- Fabrizio Polegato, Vicepresidente, Unione Italiana Vini (UIV)
- Marzia Varvaglione, Presidente CEEV, Presidente AGIVI, Consiglio UIV, Varvaglione 1921
- Alessandro Santini, Head of Corporate Advisory & Investment Banking, Ceresio Investors
Un confronto aperto sulle prospettive del vino italiano, tra internazionalizzazione, innovazione e sostenibilità.
Le conclusioni del convegno sono state affidate a Remo Pedon, Presidente della Biblioteca Internazionale La Vigna.
Il Food Industry Monitor analizza le performance di un campione di oltre 860 aziende, con un fatturato aggregato di circa 87 miliardi di Euro, attive in 15 comparti del settore food. L’osservatorio analizza le performance storiche delle aziende del food dal 2009 al 2024 focalizzandosi sulle seguenti dimensioni: crescita, export, redditività, produttività e struttura finanziaria. Per ogni comparto vengono elaborate previsioni biennali (2025-2026) sulla crescita del fatturato e dell’export e sull’andamento della redditività.
Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, fondata nel 2004 su iniziativa di Slow Food, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo è un ateneo non statale e legalmente riconosciuto dallo Stato italiano, nato per dare dignità accademica alla gastronomia e promuovere un modello interdisciplinare di studio del cibo. Istituzione dinamica e di impronta fortemente internazionale, l’UNISG ha visto nella sua ventennale attività la presenza di oltre 4000 studenti da oltre 100 Paesi. L’ateneo forma food specialist con competenze professionali, capaci di indirizzare la produzione, la distribuzione e il consumo di cibo in modo sostenibile.
Ceresio Investors rappresenta il gruppo bancario svizzero che fa capo a Banca del Ceresio - specializzato nella gestione di patrimoni, nella custodia titoli, nel Corporate & Investment Banking e nel consolidamento fiscale e patrimoniale - fondato nel 1919 a Milano da Antonio Foglia. La terza generazione della famiglia Foglia è attiva oggi a Lugano attraverso la capogruppo Banca del Ceresio e Lagom Family Advisors; a Milano tramite Ceresio SIM, Global Selection SGR e Eurofinleading Fiduciaria; a Londra con Belgrave Capital Management. La solidità patrimoniale (Leverage ratio semplificato 42.7%), la reputazione nella gestione (CHF 9 miliardi di attivi in gestione) e la logica del co-investimento tra proprietà e clientela rappresentano da sempre i suoi principali elementi distintivi
La Biblioteca Internazionale “La Vigna”, fondata dall’imprenditore vicentino Demetrio Zaccaria, è riconosciuta dal Ministero della Cultura come bene di Eccezionale Interesse Culturale. Ospitata nello storico Palazzo Brusarosco-Zaccaria, la Biblioteca custodisce un patrimonio di oltre 62.000 volumi, dal XV secolo ad oggi, dedicati alla viticoltura, all’agronomia, alla gastronomia e alla cultura rurale. Un luogo unico, punto di riferimento per studiosi, professionisti e istituzioni accademiche a livello internazionale.
