01/10/2021

LA VIGNA AD EXPO2020 DUBAI CON L'ARTISTA VICENTINA MARGHERITA MICHELAZZO

EXPO2020 DUBAI (1 ott.2021 - 31 mar.2022). Padiglione cileno

Con l’installazione PIGAFETTAPINGUINOS, dalle foreste venete devastate dall’uragano Vaia, all’Esposizione Universale: l’artista Margherita Michelazzo dimostra che l’arte non ha confini, se si fa “rete”.

Con l’inaugurazione di EXPO2020, a Dubai, il primo ottobre 2021,  l’esposizione universaleper la prima volta nella storia, si svolge in un paese arabo.

Per la prima volta, un’artista veneta, e’ invitata a presentare una sua opera, in un padiglione straniero.

Dialogo, engagement, cooperazione sono termini fondamentali in questa edizione di EXPO il cui tema è “connecting minds, creating the future”. Valori che, assieme a quelli “artistici, culturali e simbolici”, la Direzione Generale dell’Agenzia Governativa ProCHILE ha riscontrato nella proposta artistica della vicentina Margherita Michelazzo e che ha fortemente voluto per il Padiglione Cileno. Così l’opera PigafettaPinguinos è approdata a Dubai, realizzando in tempi strettissimi un’impresa straordinaria, resa possibile dalla capacità dell’artista di creare rete col territorio e con le sue forze produttive e di trasformare, attraverso l’arte, un evento celebrativo in una occasione di relazioni internazionali.

L’installazione fa parte di un progetto nato a Vicenza nel 2019 in occasione delle celebrazioni del V Centenario del Primo Viaggio attorno al mondo e del suo cronista, il vicentino Antonio Pigafetta che trasformò il diario di bordo della prima impresa internazionale della Storia, in un canto universale su terre sconosciute, variabilità umana e biodiversità. La bozza originale del progetto prevedeva una performance urbana e architettonica di forte impatto, site specific per la città di Vicenza, tra le architetture del prima e del dopo il viaggio epocale. Ma la pandemia ne ha bloccato la realizzazione, se non in forma virtuale, fino all’inizio di agosto, quando L'Agenzia Governativa ProChile, nella ricerca di una proposta artistica di forte impatto per il padiglione cileno ad EXPO2020, che includesse i pinguini del sud del Cile, è venuta a conoscenza del progetto PigafettaPinguinos di Margherita Michelazzo.

Così 38 pinguini in legno sono andati a completare lo spazio e l’immagine scenografica e simbolica del padiglione cileno, colorato di rosso come le basi antartiche, in un ambiente desertico, per significare l’impegno del Cile nel migliorare il futuro del Pianeta.

I Pinguini sono quelli descritti per la prima volta dal vicentino Antonio Pigafetta nella sua Relazione sul primo viaggio intorno al mondo e indicati col nome di “SPHENISCUS MAGELLANICUS”, in onore del grande navigatore Magellano che  hanno accompagnato nella tormentata “ricerca” e nella “scoperta” del passaggio che avrebbe reso possibile il primo viaggio attorno al mondo.

Ne sono il simbolo.

Sono figure stilizzate, ma non prive di quella identità che l’artista propone, come in molte sue opere,  come valore da salvaguardare. Sono pannelli di legno che col colore aumentano di tridimensionalità. Ancorati ad un perno, possono ruotare per creare infinite relazioni e diverse scenografie. Alludono a cinque personaggi presenti alla fine del viaggio, 500 anni fa: Carlo V, Francisco Albo, Juan Sebastian El Cano, Antonio Pigafetta e Pietro Martire D’Anghiera. Si distinguono per la caratteristica C bianca nel capo e righe pettorali parallele che l’artista ha potuto vedere da vicino nei pinguini dell’Isla Magdalena, nel cuore dello Stretto di Magellano.

I pinguini sono 38 come il numero dei giorni del primo passaggio dal levante al ponente, dall’oceano Atlantico al Pacifico attraverso lo stretto patagonico che avrebbe preso il nome dal suo scopritore, Magellano;  38 sono  i gradi di latitudine dallo Stretto di Magellano, al Polo Antartico; 38 sono anche le lune che si avvicendano nel periodo dell’attesa per la nascita degli umani. 38, come i dischi dell’imponente installazione dell’artista, “Le Lune di Galileo”, esposta nel giardino della Biblioteca Internazionale “La Vigna”, su invito del Presidente Mario Bagnara, dal 2009.

I pinguini sono sagome ricavate da pannelli in legno X-LAM per la bio edilizia innovativa, valorizzati da certificazione PEFC, su origine, qualità e  produzione.

Forma e  tipo di materiale intendono proporre il valore del riciclo ed il recupero della filiera del legno per un futuro sostenibile dei boschi e delle foreste. Il loro legno proviene dagli abeti rossi del Veneto, spezzati dall’uragano Vaia, nell’ottobre 2018.

Il colore usato, è per il 70% composto da sostanze di riciclo. Le resine provengono da fonti rinnovabili e quindi il prodotto è altamente sostenibile. La finitura ad acqua è BIO, studiata per sopportare 6 mesi di esposizione al sole di Dubai.

Alti il doppio del reale per essere di maggiore impatto, i pinguini poggiano a gruppi su basi quadrate che riportano i segni di una mappa antartica antica. Il colore bianco come la neve li ricopre quasi a voler attenuare i solchi della Storia.

Il progetto originale “PIGAFETTAPINGUINOS” è stato presentato per la prima volta alla 16° Giornata del Contemporaneo dalla Biblioteca Internazionale “La Vigna” di Vicenza che lo ha sostenuto fin dalla sua ideazione, dando il proprio patrocinio e contribuendo alla sua promozione. L’allestimento virtuale dell’artista, con i pinguini descritti da Pigafetta, accostati alle architetture Palladiane della città, ha suscitato curiosità ed interesse internazionali che hanno coinvolto anche il Cile, interessato alle celebrazioni del Primo viaggio intorno al mondo.

L’installazione appare come una testimonianza di antichi e nuovi legami con le Terre antartiche per viaggi futuri non di conquista, ma di protezione del nostro pianeta, in imprese internazionali di cooperazione come quella del Centro Subantartico Cabo de Hornos, per il monitoraggio permanente dei cambiamenti climatici nel mondo, l’economia sostenibile e l’eco turismo, la difesa della biodiversità.

I pinguini sono simbolo di “adattamento al cambiamento”: creati per volare, hanno imparato a nuotare. A rischio estinzione, invitano a percorrere nuove vie di sviluppo sostenibile.

L’idea è di grande respiro. E’ nata negli spazi aperti di tre siti di straordinaria bellezza, visitati dall’artista:

  • nello Stretto di Magellano, il punto “chiave” del Primo Viaggio intorno al mondo, con i pinguini di Magellano dell’Isla Magdalena, in Cile;
  • sull’Altopiano di Asiago e sulle Dolomiti del Veneto, tra le foreste distrutte dal cambiamento climatico;
  • a Vicenza, la città di Palladio e di Pigafetta, tra le architetture del “prima” e del “dopo” il viaggio che avrebbe cambiato la Storia.

Il progetto per EXPO2020, gode di significativi Patrocini che sono esposti nel totem dell’installazione: della Biblioteca Internazionale “La Vigna” di Vicenza che con il Presidente Remo Pedon ha presentato il progetto per le celebrazioni del V centenario della prima circumnavigazione del mondo; dell’Ente nazionale ed internazionale per la certificazione del legno e delle foreste, PEFC, grazie al segretario nazionale Antonio Brunori; della Regione del Veneto per intervento del Vicepresidente del Consiglio Regionale, Nicola Finco, sensibile alla promozione del territorio veneto in ambito nazionale ed internazionale.

La realizzazione dell’installazione e l’invio a Dubai, in tempi brevissimi (tra i primi di agosto e metà settembre), a cavallo delle ferie estive, con aziende vicentine oberate da lavoro, in difficoltà di approvvigionamento rapido del legno per aumento della domanda e raddoppio del costo, è stata possibile grazie all’autofinanziamento da parte dell’artista, a risposte generose del territorio in termini di fornitura di servizi e di materiale e all’organizzazione a cura di Boccaccio 432 s.r.l.s., in stretta collaborazione con l’Agenzia Governativa ProChile.

Hanno contribuito, diventando di fatto partner di progetto: il Consorzio Legno Veneto, con la fornitura dei pannelli X-LAM, per portare l’attenzione alla filiera del legno veneto; la ditta ICA Group, con la fornitura delle vernici BIO e la consulenza; la ditta ASKOLL, con operazioni di imballaggio e trasporto aereo fino a Dubai, al Padiglione del Chile.

Una nota di merito va all’ing. Zambonin che ha offerto consulenza tecnica e alle ditte vicentine e venete disseminate nel territorio, che hanno collaborato, rispettando rigide tempistiche: Artuso Legnami di Altivole (TV) che ha consegnato il legname nei tempi; Cometa Legno di Schiavon (VI) che per Expo2020 ha pantografato le 10 basi collaborando ad un progetto per il quale il titolare Marino Meneghin, aveva predisposto i primi 5 prototipi già nel 2019; Cortese Legno di Carre’ (VI) che ha preparato con perizia le sagome, anticipando la consegna per la verniciatura; Arte Bassanese che ha provveduto alla verniciatura con una procedura rigorosa. L’installazione dell’opera è avvenuta a distanza. Si è avvalsa della collaborazione tra i tecnici del Padiglione Cileno e i tecnici di Zordan Group di Valdagno, presenti a Dubai per importanti allestimenti; si occuperanno generosamente anche del controllo dell’opera nei sei mesi dell’esposizione e dell’organizzazione delle operazioni di rientro in Italia.

Va detto che il progetto PIGAFETTAPINGUINOS si affianca inoltre, sulle onde della solidarietà e della condivisione internazionali, ai Marinheiros Da Esperanca (Pediatrie di Portogallo, Spagna E Italia) e ad UFFI (Comitato for Fighting Ichthyosis) che lo hanno diffuso nei social, in occasione della 16° Giornata del Contemporaneo.

I loghi delle collaborazioni, il comunicato stampa, l'invito all'esposizione universale sono in una pagina del sito wwwmargheritamichelazzo.it, collegata al QRCode del totem dell'esposizione.

Vedi il totem dell'installazione: Parte 1 | Parte 2

 

MARGHERITA MICHELAZZO

Nella formazione dell’artista Margherita Michelazzo convivono due anime apparentemente in contrasto: l’una scientifica, l’altra artistica. Jacobo Borges, suo maestro alla Sommerakademie di Salisburgo, le ha raccomandato di  non rinunciare alla prima per la seconda e di continuare anche nell’arte una attitudine alla ricerca ed alla sperimentazione,  attestata anche dal primo premio dell’Associazione Industriali di Vicenza, per tesi di laurea sull’economia del Vicentino, con un giudizio di “originalità, ampiezza e rigore scientifico”.

Artista visionaria, ridefinisce in modo originale il rapporto tra Arte e Territorio.

Questo si può vedere nei vari lavori presenti nel suo sito web.

I progetti di Michelazzo, apparentemente diversi, si legano gli uni agli altri, attraverso temi importanti quali l’identità, la biodiversità, il riciclo e la sostenibilità, la natura duale delle cose, l’ambiguità. Molti dei suoi lavori sono legati all’iconografia emblematica della mela come si è visto nella mostra “Abracadabra” che, nello Spazio Gallo-Scarpa de “La Vigna”, ha portato in scena ben 2.000 mele storiche, per parlare di biodiversità.

Dai viaggi, dalla ricerca sul campo, nel diretto contatto con le cose e la materia, nascono le sue creazioni artistiche, supportate da studi di Storia dell’Arte e di Estetica.

Non mancano i riconoscimenti in campo artistico per le fini incisioni e i libri d’artista, per le grandi installazioni presso istituzioni pubbliche e private, capaci di forza evocativa e di produrre armonie iniziali.

La prestigiosa pubblicazione di San Paolo del Brasile, Arte e Natureza, sui 27 Parchi Arte e Natura più importanti al mondo, pubblica una sua opera installata al Parco del Sojo di Lusiana (VI) collocandola insieme a quelle di artisti storici ed emergenti della scena internazionale. Nel programma di Rai3, Quante Storie, di Corrado Augias, viene intervistata accanto ad una sua “anguana” la cui immagine ha fatto il giro del mondo, in pubblicazioni sui luoghi magici e del mistero del Veneto. Ad Open XII, esposizione internazionale di sculture ed installazioni, al Lido di Venezia, la sua opera “Le lune di Galileo” viene segnalata tra le più importanti e dal forte potere evocativo.

Margherita Michelazzo vive e lavora a Dueville (VI)

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