Storia della Ditta Pietro Laverda

1845

Il 10 agosto nasce a San Giorgio di Perlena Pietro Laverda, figlio di Francesco Laverda (1792-1855) e Antonietta Tapparello (1806-1879). Il padre, reduce della campagna di Russia, morì precocemente, quando Pietro aveva solo 10 anni.

1858

Pietro Laverda, appena tredicenne, costruisce un orologio in legno a contrappeso, su imitazione di quello del campanile di San Giorgio. Su suggerimento del parroco, Pietro inizia a frequentare gli studi superiori al Collegio Vescovile di Padova.

1873

Dopo aver lavorato nell’officina del meccanico padovano Sonda, nel 1869 Pietro ritorna a S. Giorgio di Perlena e quattro anni dopo fonda il suo primo laboratorio artigianale per la produzione di attrezzature agricole necessarie all’economia locale: torchi, pigiatrici e altre macchine utili ai lavori dei campi.

1878

La Ditta Pietro Laverda partecipa per la prima volta all’Esposizione Agricola di Vicenza presentando le proprie macchine agricole.

1884

Su suggerimento dei sacerdoti Scotton, Pietro Laverda trasferisce la ditta a Breganze, acquistando uno stabile in contrà Rivaro.

1892

L’officina viene dotata di forza motrice prodotta con una locomobile a vapore.

1898

Inizia la produzione dei cannoni grandinifughi che decretarono fama e fortuna economica all’officina Laverda.

1901

Pietro Laverda brevetta un modello di cannone grandinifugo a mortaio-bossolo che fornisce con successo a numerosi consorzi. L'officina realizza anche vari orologi per le torri campanarie dei paesi del vicentino, il più importante dei quali fu quello della torre campanaria di Breganze.

1903

Pietro Laverda e il figlio Francesco, esperto elettromeccanico, installano lungo il canale Mordini un generatore a forza idraulica da 35 Kw per la produzione di energia elettrica, sostituendo alla locomobile a vapore il motore elettrico come forza motrice per le macchine utensili.

1904

Per la prima volta una macchina Laverda viene esportata oltreoceano, a Porto Alegre in Brasile.

1905

La Ditta viene trasferita in via Castelletto a Breganze e lì rimane per oltre settant’anni. Si definisce inoltre l'accordo commerciale con la Federazione dei Comizi Agrari, poi Federconsorzi, che sarà per quasi ottant'anni distributrice esclusiva delle macchine Laverda in Italia.

1912

Viene realizzata la fonderia per la ghisa. Nello stesso anno Pietro Laverda viene nominato Cavaliere del lavoro, il più importante titolo onorifico per un imprenditore italiano.

1915

L'Italia entra nel conflitto mondiale e Breganze si trova nelle retrovie del fronte. La Ditta Laverda sceglie di convertire gran parte dell’attività nella produzione di attrezzature per le truppe alpine. Nella fabbrica lavorano anche molti militari.

1916

L’avanzata nemica raggiunge i piedi dell’Altopiano di Asiago (con la famigerata Strafexpedition). Per motivi di sicurezza la produzione di proiettili viene trasferita a Mandriola, in provincia di Padova, dove viene costituito il “Proiettificio Laverda & Zen” in società con Pietro Zen.

1917

Dopo la disfatta di Caporetto e il pericolo di un’occupazione austriaca dell’intero territorio veneto, il proiettificio viene trasferito a Pistoia. A Breganze rimangono la produzione di macchine agricole e varie attività industriali di supporto ai reparti del Regio Esercito Italiano. La famiglia viene sfollata a Modena.

1919

Conclusa la guerra e riportate tutte le attività a Breganze, la Laverda riprende la normale produzione, forte anche dell'esperienza acquisita con le forniture militari.

1923

Muoiono due figli di Pietro: Francesco e Antonio. La ditta rimane pertanto nelle mani dell’ormai anziano padre e del figlio Giovanni.

1928

Viene presentato il primo torchio per vinacce a funzionamento idraulico con sistema brevettato DIHL (Dispositivo Idraulico Hollman Laverda).

1930

Pietro Laverda muore all’età di 85 anni. La Ditta viene affidata al figlio Giovanni e ai nipoti Pietro jr e Giovanni Battista. La crisi economica del 1929 provoca delle pesanti ripercussioni sull’attività aziendale tanto che per sei mesi si sospende la produzione.

1932

I dieci figli di Antonio Laverda, insieme alla madre Erminia, rilevano la quota societaria dello zio Giovanni, diventando gli unici proprietari e costituendo una società in accomandita: la “Ditta Pietro Laverda Sas” di cui Giovanni Battista diviene presidente.

1934

Nasce nelle officine breganzesi la prima falciatrice meccanica a traino animale, punto di svolta della produzione Laverda: è subito un grande successo commerciale. Ad essa fanno seguito altre macchine per la fienagione come rastrelli e ranghinatori voltafieno.

1938

Viene presentata la prima mietilegatrice, la ML6, capostipite di una fortunata serie di macchine da raccolto. Nello stabilimento vengono realizzate una nuova fonderia a due forni e alcune complesse macchine utensili che caratterizzano la Laverda come una ditta all’avanguardia.

1940/45

Durante la Seconda Guerra Mondiale e, in particolare, in seguito all’occupazione tedesca dell’Italia dopo l’8 settembre 1943, l’attività dell’azienda subisce forti ripercussioni con il blocco forzoso delle vendite per quattro mesi, restrizioni e controlli, essendo stata dichiarata “stabilimento protetto” dalle autorità tedesche. La produzione di macchine agricole viene drasticamente ridotta per poter far fronte alle commesse dell’esercito tedesco, tra cui 700 carri da trasporto.

1947

Viene presentata la prima motofalciatrice, progettata da Francesco Laverda, macchina polivalente dalle caratteristiche innovative.

1948

Si celebrano i 75 anni dalla fondazione in un momento di grave crisi economica che colpisce anche la Laverda, costretta ad una drastica riduzione del personale e della produzione. Si apre uno sbocco commerciale in Argentina.

1949

Su iniziativa di Francesco Laverda viene fondata la Moto Laverda Sas. Inizia con produzione di una motocicletta di soli 75cc di cilindrata che ottiene grandi successi sia commerciali che nelle gare di gran fondo, allora molto in voga.

1956

Entra in produzione la mietitrebbia Laverda M 60, prima macchina semovente di questo tipo costruita in serie in Italia; inizia così una nuova stagione produttiva che caratterizzerà la successiva storia aziendale. Presto vengono prodotte anche le versioni per la raccolta del riso e del mais.

1960

Si costruisce un nuovo ampio stabilimento per le linee di produzione delle mietitrebbie, a poche centinaia di metri dalla sede storica.

1964

Viene presentata alla Fiera di Verona la M 120, mietitrebbia di grande produttività e dalle caratteristiche innovative che conoscerà un grande successo commerciale. Nello stesso anno vengono presi in gestione dalla Provincia di Trento gli stabilimenti aereonautici e motociclistici Caproni di Gardolo dove viene installata una moderna fonderia e dove si continua la produzione degli aerei da turismo Falco F8L e si avvia la costruzione di roulotte da campeggio.

1967

Con l'autofalciatrice condizionatrice AFC 110 Laverda entra con forza nel mercato delle grandi macchine foraggere.

1970

Nasce la M 100 AL, prima mietitrebbia autolivellante, creata per le zone collinari italiane. Laverda diventa leader incontrastato di queste macchine ad alta specializzazione.

1971

La società in accomandita viene trasformata in società per azioni con Giovanni Battista Laverda presidente e i fratelli Giorgio e Pietro amministratori delegati.

1975

Viene avviata la progettazione di un nuovo stabilimento su una superficie di 250.000 metri quadri a sud di Breganze.

1976

Muore a 65 anni Francesco Laverda, progettista geniale e figura di spicco dell'industria motociclistica italiana.

1981

Dopo un primo accordo commerciale sancito nel 1977, la famiglia Laverda cede l'intero pacchetto azionario a Fiat Trattori SpA; Pietro e Giovanni Battista Laverda rimangono in azienda come vicepresidenti.

1983

Muore Giorgio Laverda, che oltre a seguire l'azienda nel settore amministrativo, era stato Sindaco di Breganze e per trent'anni presidente della grande Cantina Sociale "Beato Bartolomeo da Breganze". Nello stesso anno Laverda acquisisce la Hesston S.A. (produttrice di macchine per la fienagione) e la francese Braud, nel ramo delle macchine per la vendemmia.

1987

Laverda Spa è incorporata assieme a Fiat Trattori nella holding Fiat Geotech.
Viene presentata la nuova gamma di mietitrebbie serie L, tra cui spicca il modello Integrale con un innovativo sistema di livellamento. Successivamente lo stabilimento di Breganze entra a far parte della multinazionale New Holland.

1995

All'età di 85 anni, dopo una lunga malattia, muore Pietro Laverda jr. Oltre ad essere stato per mezzo secolo il protagonista dell'attività tecnica e progettuale dell'azienda, fu per oltre vent'anni presidente degli industriali vicentini, presidente dell'Unione Costruttori Macchine Agricole ed insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro.

2000

La holding New Holland cede lo stabilimento di Breganze alla società Argo della famiglia Morra. Il marchio Laverda torna sul mercato con una nuova gamma di mietitrebbie.

2002

Con la morte di Giovanni Battista Laverda scompare l'ultimo dei fratelli protagonisti della storia aziendale del '900.

2003

In coincidenza con le celebrazioni per i 130 anni di vita dell'azienda viene presentata la nuova mietitrebbia M 306 capostipite di una nuova serie di macchine ad alta produttività.

2004

Laverda acquisisce la Fella Werke GmbH, storica azienda tedesca produttrice di macchine per la fienagione. Entrano in produzione le mietitrebbie della serie Rev, improntate a criteri di redditività, efficienza e versatilità.

2005

Proseguendo il percorso di rinnovamento della gamma, Laverda presenta la nuova serie di mietitrebbie Lcs che si pone nella fascia intermedia, coniugando la proverbiale affidabilità con doti di confort ed elevata produttività.

2007

Dopo un periodo di collaborazione commerciale Argo cede il 50% del pacchetto azionario ad Agco, corporation americana e terzo gruppo mondiale nel settore della meccanizzazione agricola. Dalle linee di produzione di Breganze escono macchine contraddistinte da 4 diversi marchi, a conferma della validità tecnica e dell'affidabilità dei prodotti.

2011

La holding AGCO acquisisce il 100% della proprietà di Laverda Spa. Vengono confermati i piani di sviluppo dello stabilimento di Breganze in cui viene concentrata tutta la produzione europea di mietitrebbie del gruppo.

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